BERNARDO BELLOTTO

(Venezia, 30 gennaio 1721 – Varsavia, 17 ottobre 1780) 

Veduta di Villa Perabò poi Melzi a Gazzada

1744

olio su tela

64,5×98,5 cm 

OPERA

Le due tele gemelle con la veduta di Gazzada e della villa allora Perabò furono commissionate nel 1744 al veneziano Bernardo Bellotto dai suoi due nobili proprietari, i fratelli Gabrio e Giuseppe, esponenti di spicco del governo milanese.

La veduta del borgo è molto fedele; quella dell’immobile ricostruisce invece una realtà di comodo, per esaltare la bellezza delle dimore di campagna. Le due opere sono uno dei punti fermi del vedutismo europeo, il suo apice e il suo superamento.

Tuttavia, mentre Canaletto immergeva la sua Venezia in una luce astratta, creando un’immagine fuori dal tempo, cristallizzata in una voluta perfezione formale, il nipote Bellotto, invece, ritrae con naturalezza un istante preciso del giorno, con i suoi effetti di luce momentanei, precorrendo la grande pittura di paesaggio dell’Ottocento con la sua commossa adesione al vero.

BIOGRAFIA

Bernardo Bellotto nasce a Venezia: sua madre è Fiorenza Canal, sorella del grande pittore di vedute Antonio Canal, detto Canaletto.


Fin da piccolo Bernardo è allievo del celebre zio; viaggia molto, fino a intraprendere una lunga carriera all’estero: Dresda, Vienna, dove lavora per l’imperatrice Maria Teresa d’Austria. Tale la restituzione del dato reale che i suoi lavori su Varsavia, dove muore, sono stati usati come modello per la ricostruzione della città dopo i bombardamenti della Seconda guerra mondiale.Il suo stile persegue la precisione nella restituzione delle architetture, un maggiore dinamismo del cielo e dell’acqua, chiaroscuri più intensi e contrastati con una grande attenzione alla resa fenomenica della luce. Tutte qualità che gli permettono di superare la classica pittura di vedute, per farsi predecessore della pittura di paesaggio dell’Ottocento.