FRANCESCO HAYEZ

Il Bacio

1859

olio su tela

112×88 cm

OPERA

A pochi mesi di distanza dall’ingresso di Vittorio Emanuele II e di Napoleone III a Milano, la tela simboleggiava l’amor di patria e le speranze della giovane nazione italiana che usciva dalle lotte risorgimentali e dalla seconda guerra d’indipendenza. L’audacia del Bacio, infatti, entusiasmò il pubblico accorso, nel 1859, ad ammirare l’opera di Francesco Hayez, presentata all’annuale Esposizione di Brera.

Il dipinto ebbe un immediato, strepitoso successo, sia per le sue valenze patriottiche sia per l’ispirazione medievale del soggetto, tipica del gusto romantico dell’epoca. Gli spettatori riconobbero subito anche il messaggio nascosto nei colori: le calze rosse e il risvolto verde del mantello del giovane, accostati alla veste azzurra e bianca della donna, evocano le bandiere d’Italia e Francia.

Si può oggi definire il capolavoro più famoso e iconico della Pinacoteca di Brera, fin dalla sua apparizione nella nota pubblicità dei cioccolatini di san Valentino, e poi prestandosi a molteplici declinazioni sempre nuove e di grande richiamo.

BIOGRAFIA

Francesco Hayez (Venezia, 1791 – Milano, 1882) è il più grande pittore del movimento romantico italiano. Alcune sue opere, come il celebre Bacio, dipinto in tre versioni, sono simboli riconosciuti dell’Unità d’Italia. Grazie alle sue accuratissime ricostruzioni storiche, agli accenti sentimentali, al sentire politico, l’artista si pone per importanza al livello di Alessandro Manzoni in letteratura.

Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Venezia, vince una borsa di studio per un soggiorno a Roma, dove conosce il celebre scultore neoclassico Antonio Canova. Trascorre quasi interamente la sua carriera a Milano, dove si trasferisce nel 1822, quando ottiene una cattedra all’Accademia di Brera di cui diventerà poi direttore. Nella città lombarda conquista un ruolo di primo piano anche come sublime ritrattista: in particolare, si distingue il ritratto dedicato all’autore dei Promessi sposi, poi riprodotto su tutti i manuali di scuola, dove, grazie alle sue capacità d’introspezione psicologica, coglie magistralmente la riservatezza d’animo dello scrittore.